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Fermo auto: ora si rischia anche il penale


Mancato pagamento di multe o del bollo auto: il fermo amministrativo scatta senza avviso esponendo il contribuente al rischio di essere fermato dalla polizia senza sapere che non poteva più circolare con il mezzo. Immaginate di stare al volante della vostra auto, di venire fermati da una pattuglia della polizia e trovarvi, nel giro di pochi minuti, incriminati per un reato che neanche sapevate di aver commesso: è avvenuto già a numerosi contribuenti e ben presto potrebbe capitare a chiunque abbia un debito con Equitalia per una o più cartelle di pagamento non onorate. Non è un incubo, ma realtà purtroppo quotidiana, uno degli ennesimi paradossi della nostra legge sulla riscossione esattoriale e contro il quale ci stiamo battendo da numerosi mesi (leggi “Fermo auto: il contribuente circola non informato del blocco”). Un paradosso che, soprattutto, si verifica per il caso di mancato pagamento di multe, bollo auto o piccoli importi. Scopriamo il perché. Il problema nasce da una lacuna legislativa: nessuna norma obbliga Equitalia, nel momento in cui iscrive al PRA il fermo dell’auto (cosiddetto “fermo amministrativo”), a comunicarlo al proprietario del mezzo. Il contribuente, quindi, si trova con l’auto bloccata, senza neanche saperlo. Con la conseguenza che, se beccato dalla polizia a circolare nonostante le ganasce fiscali, egli subisce non solo le sanzioni amministrative, peraltro gravissime, quali la multa da 770 a 3.086 euro e la confisca del veicolo, ma anche un procedimento penale per la violazione degli obblighi in capo al custode: egli, infatti, in quanto proprietario del mezzo è anche tenuto a custodirlo ed evitare che lui o chiunque altro lo utilizzi. Un paradosso? A noi appare così, ma forse il legislatore di questo non si è ancora accorto o preoccupato. La normativa attualmente in vigore, infatti, prevede solo l’obbligo, per Equitalia, di inviare al proprietario dell’auto il preavviso di fermo almeno 30 giorni prima dell’iscrizione del fermo stesso: un termine quest’ultimo, però, “minimo” che nulla dice in merito al momento in cui il blocco dell’auto sarà effettivamente operativo. Risultato: non sapendo il contribuente quando piomberanno le ganasce fiscali, e non potendo certo recarsi ogni giorno al PRA per verificarlo, potrebbe circolare con un mezzo che, invece, dovrebbe rimanere fermo in garage. Senza contare il fatto che non poche volte le cause contro Equitalia si chiudono favorevolmente per il cittadino per vizi di notifica: in altre parole, l’Agente della riscossione non riesce a dimostrare di aver correttamente notificato le richieste di pagamento e i preavvisi di azioni esecutive o cautelari. Con tutte le conseguenze di cui abbiamo appena parlato.

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