top of page

Come e quando non pagare una multa di un autovelox


Rilevatori non segnalati, fuori norma o collocati male: ci sono dei casi in cui la multa per eccesso di velocità non si paga facendo ricorso. Chi sbaglia paga, certo. Ma non è detto che a sbagliare sia sempre e per forza lo stesso. Ergo, non è scritto da nessuna parte che a pagare debba essere, appunto, sempre e per forza lo stesso. Nemmeno le multe che arrivano a casa vanno prese per oro colato. Allora, si può non pagare una multa? E come non pagare una multa? La maggior parte delle contravvenzioni vengono applicate per eccesso di velocità, anche se non sempre gli autovelox (o derivati) sono a norma, sono ben segnalati o sono collocati nei luoghi previsti dalla legge. Autovelox non ben segnalato

Quando non pagare una multa di un autovelox? Per una volta, partiamo da un esempio preciso. SS 36, del Lago di Como e dello Spluga, più conosciuta come superstrada Milano-Lecco. Due corsie per ogni senso di marcia. Dal mese di agosto 2016, si decide di abbassare i limiti di velocità da 110 a 90 km/h, con punte (al ribasso) di 60 km/h in alcuni tratti, e si avverte (a mezzo stampa) che la strada sarà seminata di autovelox, fissi e mobili. Chiunque percorra quella strada sa che, dal mese di agosto, non c’è una sola segnalazione di autovelox. In alcuni punti ci sono dei cartelli luminosi in cui si avverte della presenza (non si dice dove) dei rilevatori, ma entrando in superstrada, ad esempio, a Molteno e uscendo ad Annone Brianza, di cartelli non ce ne sono. Dunque, se un autovelox mi pesca a 110 in quel tratto devo pagare la multa? No. Perché? Perché l’apparecchio non è stato correttamente segnalato. Tutte le postazioni autovelox, infatti, devono essere ben visibili a chi si trova al volante. Lo stesso vale per i tutor o per i vergilius, i sistemi che permettono di rilevare la velocità in ogni condizione atmosferica in un certo tratto di strada ed anche nelle strade extraurbane. Secondo la normativa, la segnalazione deve essere collocata almeno a 250 metri dalla postazione su autostrade e superstrade e a 150 metri su strade urbane ed extraurbane. Secondo la Cassazione, invece, la segnalazione si deve trovare a 400 metri dalla postazione o a più di 4 chilometri. Se queste condizioni non vengono rispettate, non si deve pagare la multa, anche se arriva a casa. Autovelox non a norma o non ben collocato

Non si deve pagare una multa nemmeno se gli autovelox non sono omologati dal Ministero dei Trasporti, sono gestiti da un organo che non svolge la funzione di polizia stradale, non sono tarati adeguatamente [1] oppure sono posizionati dove non è consentito, cioè in luoghi pericolosi. Pensiamo, ad esempio, ad un autovelox mobile, collocato dalla Polizia in un punto che potrebbe creare difficoltà agli automobilisti, o compromettere la loro sicurezza, nel caso l’agente fermasse uno di loro per contestargli la contravvenzione. Anche su questo si è espressa la Cassazione [2], quindi non va pagata la multa. Come non pagare la multa per autovelox

Se, nonostante tutti questi vincoli, la multa arriva lo stesso a casa, dopo aver intonato il mea culpa per avere avuto il piede troppo pesante si passa alla fase 2, cioè al controllo della multa vera e propria. Il verbale, infatti, deve contenere alcune informazioni senza le quali non risulterebbe valido e, quindi, non si dovrebbe pagare la multa.

Su quell'indesiderato pezzo di carta ci devono essere: modello dell’apparecchio utilizzato e relativa omologazione del Ministero dei Trasporti; tollerabilità in percentuale dello strumento (va applicata a favore dell’automobilista una riduzione del 5% con un minimo di 5 km/h); verifica del funzionamento e modalità di utilizzo dell’autovelox; tipo di postazione usata per la rivelazione; provvedimento del Prefetto relativo alle strade dove non è possibile fermare l’automobilista per la contestazione verbale da parte di una pattuglia della polizia stradale. giorno, ora e luogo in cui è stata commessa l’infrazione; numero di targa dell’auto; norma violata dal trasgressore. Se manca una sola di queste informazioni, tirate un sospiro di sollievo: il verbale non è valido, la multa si può contestare. Come fare ricorso per non pagare la multa

Come non pagare una multa presa con l’autovelox? Ecco i passi da seguire. La prima cosa da fare, anzi da non fare: la multa non va pagata. La contestazione del verbale che si ritiene non valido va presentata davanti al Prefetto entro 60 giorni o al Giudice di Pace (non a entrambi) entro 30 giorni se si è residenti in Italia oppure entro 60 giorni se si è residenti all’estero. Se la contestazione è stata consegnata dagli agenti di polizia sulla strada, i termini decorrono dal giorno successivo a quello in cui è stata commessa l’infrazione. Se, invece, è arrivata per posta, i termini decorrono dalla data in cui si certifica che è stata notificata, cioè da quando si firma la raccomandata davanti al postino o all'impiegato dell’ufficio postale. Quanto costa fare ricorso per non pagare una multa da autovelox? Se il trasgressore si rivolge al Giudice di Pace, il costo è di 43 euro per una multa di 1.033 euro, mentre per le contravvenzioni fino a 1.100 euro c’è da aggiungere un bollo da 27 euro che aumenta a seconda dell’importo della multa. Insomma, più il piede è stato pesante sull'acceleratore, più si noterà il peso anche sul portafoglio. Se il ricorso, però, viene accettato i soldi tornano indietro. Se si ricorre al Prefetto, invece, non c’è da pagare nulla. A meno che il ricorso venga respinto: in quel caso, la multa raddoppia.

[1] Cass. sent. 9645/2016. [2] Cass. 3701/2011.

Segui La Gentile S.r.l. sui principali social e su www.lagentile.eu.

bottom of page