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L’autovelox va sottoposto a revisione


Illegittima la multa per autovelox se l’amministrazione non dimostra la taratura avvenuta una volta all’anno.

L’autovelox va sottoposto a revisione almeno una volta all’anno: a seguito della sentenza della Corte Costituzionale del 2015 [1] che ha dichiarato parzialmente illegittimo il codice della strada nella parte in cui non dispone(va) l’obbligo di taratura degli autovelox, ora le pubbliche amministrazioni sono obbligate a fare periodicamente il checkup degli apparecchi di controllo elettronico della velocità, sia di quelli che funzionano in automatico, sia di quelli per i quali c’è bisogno della supervisione della pattuglia accanto. È quanto chiarito dal Tribunale di Treviso con una recente sentenza [2].

Come abbiamo già spiegato nella guida Come posso impugnare l’autovelox, attualmente il sistema più sicuro per contestare una multa presa con l’autovelox è proprio quello di verificare se il Comune o l’altra amministrazione che ha in dotazione lo strumento ha effettuato la taratura periodica. Taratura che, di norma, viene affidata a ditta esterna ed è cosa diversa dall’omologazione che, invece, viene fatta una sola volta, al momento del primo utilizzo, per verificare la corrispondenza alle linee ministeriali. Della taratura deve essere redatto verbale, che la Pa deve conservare in originale ed esibire al conducente qualora questi, una volta ricevuta la multa, voglia verificare che l’autovelox sia in regola. L’automobilista può però limitarsi a proporre direttamente ricorso al giudice di Pace entro 30 giorni (o al Prefetto entro 60 giorni) dal ricevimento del verbale a casa. In quella sede potrà contestare la mancata taratura dell’autovelox mentre spetterà all’ente pubblico fornire la prova contraria. Ma attenzione: alla Pa non basta esibire un certificato di taratura qualsiasi, ma si deve necessariamente trattare di una verifica fatta non più di un anno prima.

Ogni quanto va effettuata la verifica dell’autovelox?

Secondo la sentenza in commento è nulla la multa dell’autovelox che risulta tarato più di un anno prima rispetto al verbale. È vero, l’obbligo della verifica periodica scatta a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, ma questa non ha stabilito – né poteva farlo – ogni quanto tempo vanno effettuate le verifiche. Pertanto fa fede il manuale di utilizzo dell’autovelox, manuale che deve indicare ogni quando debba essere eseguita la verifica dell’apparecchio. E, nella maggior parte dei casi, la taratura va effettuata ogni dodici mesi affinché possa ritenersi che il dispositivo conservi i requisiti di conformità nel tempo.

Per stabilire allora ogni quanto tempo lo strumento di rilevamento deve essere sottoposto alla taratura periodica il giudice ben può fare riferimento alla norma tecnica rappresentata dalle istruzioni dello stesso autovelox: l’indicazione della scadenza ogni dodici mesi deve dunque ritenersi vincolante, mentre sarebbe arbitraria ogni valutazione su di un periodo anche di poco superiore a un anno.

[1] C. Cost. sent. n. 113/15. [2] Trib. Treviso, sent. n. 2670/2016.

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