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Quando si può chiamare il carro attrezzi


Un comune cittadino non può chiedere la rimozione forzata ma deve chiamare i Vigili. Ma cosa succede in un parcheggio privato o nel cortile del condominio?

Ogni tanto viene la voglia. Quando si trova un’auto parcheggiata in doppia fila che ci impedisce di uscire da un parcheggio pubblico con la nostra. O quando si apre la porta del garage e si deve aspettare che il furbetto di turno che ha parcheggiato il veicolo davanti si decida a liberare il passaggio. O, ancora: quando si arriva a casa dal lavoro, la sera, certi di trovare libero il proprio posto auto nel parcheggio riservato al condominio e lo si trova, invece, occupato da una macchina che non appartiene ad alcun vicino di casa. Ogni tanto, dicevamo, viene quella voglia irresistibile di tirar fuori il telefono dalla tasca e chiamare il carro attrezzi per risolvere il problema alla radice. Il problema è: siamo sicuri di poterlo fare senza dover pagare le spese della rimozione forzata? Non è così semplice: un privato cittadino non è autorizzato a chiamare sempre e comunque la piccola gru per portare via la vettura di un maleducato. Quindi, quando è possibile chiamare il carro attrezzi per far spostare un’auto da un’area pubblica o privata? Chiamare il carro attrezzi da un’area pubblica

Il caso più tipico è quello dell’auto parcheggiata in doppia fila con le quattro frecce. Quella dell’automobilista che quando torna, puntualmente, dice: “Erano giusto due minuti”, anche se, chi è rimasto bloccato in un parcheggio, di minuti ne ha aspettati 20 ed ha consumato metà batteria suonando il clacson. Si può chiamare il carro attrezzi in questa circostanza? No. Che cosa si può fare, allora? Chiamare i Vigili Urbani. Saranno loro non solo a chiamare il carro attrezzi ma anche ad elevare la relativa contravvenzione. Certo, ci vorrà più tempo ma, la prossima volta, il proprietario del veicolo parcheggiato in doppia fila cercherà sicuramente un parcheggio vuoto per andare a pagare la bolletta in posta.

Quando un’auto ostruisce il passaggio di un’altra sulla via pubblica, la rimozione forzata con il carro attrezzi deve essere chiesta da un pubblico ufficiale: i Vigili Urbani, appunto, oppure la Polizia o i Carabinieri. Se lo fa il singolo cittadino, rischia di dover pagare le spese del carro attrezzi. Meglio chiamare i Vigili.


Chiamare il carro attrezzi da un’area privata

Le cose non cambiano molto se il veicolo, per così dire, “abusivo” si trova in un’area privata, ad esempio in un parcheggio riservato ai soli residenti oppure agli abitanti di un condominio. Si può chiamare il carro attrezzi per farlo rimuovere? Dipende. Il singolo cittadino non può chiamare il carro attrezzi se non in caso di estrema necessità o urgenza. Se devo portare mia moglie in ospedale perché sta per partorire oppure devo muovermi in fretta perché sto perdendo un aereo, la chiamata al carro attrezzi ci può stare. Altrimenti, vale lo stesso concetto dell’area pubblica: bisogna chiamare i vigili.

Discorso diverso, invece, se il furbetto di turno lascia la macchina nel parcheggio di un condominio che non è il suo. I regolamenti condominiali, di solito, riportano una clausola secondo cui “qualsiasi veicolo estraneo al condominio o che intralci l’uscita e/o l’ingresso di un altro veicolo” va rimosso. In questo caso è possibile chiamare il carro attrezzi per chiedere la rimozione dell’auto e addebitare le spese al proprietario del veicolo abusivo. Attenzione, però: per fare quella telefonata ci deve essere l’autorizzazione dell’amministratore del condominio, come stabilito dalla Cassazione [1]. La Suprema Corte, infatti, ha confermato la decisione di un Giudice di Pace di Bologna che aveva condannato una ditta di soccorso stradale a restituire i soldi dell’intervento al proprietario di un’auto parcheggiata nel cortile di un condominio e rimossa dopo la segnalazione di un condomino. La sentenza, dunque, sancisce che un singolo abitante del condominio “non può provvedere autonomamente alla rimozione di veicoli in sosta nel cortile condominiale anche se essi dovessero essere di ostacolo al libero godimento dei suoi beni personali”.

Meglio, comunque, evitare di fare i furbi. Perché sempre la Cassazione [2] ha condannato nel 2006 per violenza privata un uomo che aveva parcheggiato la sua auto in un’area condominiale impedendo l’uscita di un condomino. All’invito di quest’ultimo di spostare la macchina, l’automobilista “invasore” aveva risposto: “Aspetta che scenda mia sorella”. E si sa che le femmine si fanno attendere sotto casa… Rimozione di un’auto in stato di abbandono

Ma che succede se in un’area privata si trova un’auto in evidente stato di abbandono, cioè un veicolo che qualcuno ha deliberatamente lasciato marcire? Si può chiamare il carro attrezzi per chiedere la rimozione forzata? No. Anche in questo caso occorrerà chiamare i Vigili Urbani oppure, in seconda battuta, l’Ente proprietario della strada. Sono, infatti, gli organi di polizia quelli incaricati della rimozione dei veicoli in sosta quando, per il loro stato o per altro fondato motivo, si possa ritenere che quelle auto siano state abbandonate [3]. Come detto, alla rimozione può provvedere anche l’Ente proprietario della strada, sentiti preventivamente gli organi di polizia [4].


[1] Cass. sent. n. 3180/2011.

[2] Cass. sent. n. 16571/2006.

[3] Art. 159, co. 4, Cod. della Strada.

[4] Art. 15 DPR n. 915 del 10.09.1982.


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