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Autovelox Scout Speed, come fare ricorso


La multa è nulla se l’autovelox montato sull'auto della polizia non è stato tarato; anche se non è obbligatorio il cartello con la segnaletica preventiva, è necessario avvisare gli automobilisti con comunicati onde evitare le lesioni della privacy.

Anche contro lo scout speed si può fare ricorso, ma non perché la sua presenza non è stata anticipata agli automobilisti con il cartello stradale di avviso, tipico invece degli altri strumenti di controllo elettronico della velocità: l’utilizzo dell’autovelox dentro l’auto della polizia è legittimo solo a condizione che esso venga tarato una volta all'anno. Di tale taratura, peraltro, la polizia deve dare dimostrazioni con il relativo certificato rilasciato dalla ditta che ha eseguito il controllo sull'apparecchio. È quanto chiarito dal giudice di Pace di Rovigo con una recente sentenza [1].


La Corte Costituzionale – con una famosa sentenza del 2015 – ha imposto a tutti gli autovelox, tutor e photored la taratura periodica secondo la cadenza indicata nel manuale di istruzioni (normalmente coincidente con un anno) [2]. Ogni 365 giorni, dunque, gli apparecchi di controllo elettronico della velocità devono essere sottoposti a controllo per evitare eventuali sfasature che possano pregiudicare la correttezza dei dati rilevati. Secondo la sentenza in commento, tale obbligo scatta anche per gli scout speed. È necessario dunque che l’amministrazione dia prova della periodica verifica della funzionalità dello strumento e taratura. Questo perché qualsiasi strumento di misura è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati, dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione, ecc. L’obbligo derivante dalla sentenza della Corte costituzionale, di periodica verifica e taratura delle apparecchiature, è stato condiviso anche dalla cassazione. Pertanto posta la natura retroattiva della predetta pronuncia essa può anche applicarsi a tutte le cause in corso prima della sua pubblicazione. Del resto anche un decreto del ministero dei trasporti dell’8 marzo 2012, con cui è stato approvato lo strumento dello scout speed, prevede che gli organi di polizia stradale che utilizzano tale tipo di autovelox montato dentro l’auto della polizia sono tenuti a verifiche metro logiche periodiche ed eventuale taratura almeno con cadenza annuale.


Tuttavia non è possibile contestare la multa dello scout speed perché non è stato presegnalato con il cartello stradale che pone gli automobilisti in allerta circa la presenza del controllo elettronico della velocità, obbligatorio invece, per gli altri tipi di autovelox. Secondo la sentenza in commento, l’accertamento effettuato in assenza di preventiva segnalazione dell’autovelox scout speed non viola la disciplina in materia di tutela dei dati personali – in particolare le disposizioni del garante in tema di videosorveglianza – se il Comune ha comunque informato la cittadinanza dell’utilizzo dello strumento; tale informazione – che come detto non deve essere necessariamente fornita con la segnaletica stradale – può giungere anche tramite strumenti di comunicazione al pubblico mediante siti web, comunicati scritti, giornali locali, ecc. Il provvedimento in materia di videosorveglianza emesso dal garante per la tutela dei dati personali in data 8 aprile 2010, ha indicato, tra le modalità di informativa al pubblico circa la presenza di strumenti di rilevamento immagini, gli strumenti di comunicazione al pubblico e le iniziative periodiche di diffusa informazione come appunto il sito internet istituzionale del Comune. Pertanto, il Comune, sebbene non ha l’obbligo di montare i cartelli stradali, deve quantomeno avvisare gli utenti della strada con altri mezzi di diffusione, a tutela di privacy degli automobilisti. Scout speed, come funziona?

Lo scout speed è un particolare tipo di autovelox che viene montato nell'auto della polizia, mentre questa è in movimento. Esso è in grado di individuare la velocità e scattare la fotografia alle auto che viaggiano sulla stessa corsia della pattuglia oppure a quelle che provengono nel senso opposto. In questo modo viene rilevato l’eventuale eccesso di velocità e la multa – che non deve essere contestata nell'immediatezza – viene spedita a casa dell’automobilista.


[1] Trib. Rovigo, sent. n. 1023/16. [2] C. Cost. sent. n. 113/2015.



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