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Come sapere se il tutor è attivo



Tutor autostrade: è sempre attivo o è spento? Come sapere se la telecamera è accesa e rileva le multe per eccesso di velocità.

Ci sono autostrade completamente coperte dai tutor: i misuratori elettronici della velocità – che rilevano la velocità delle auto in base al tempo da queste percorso tra due punti (rispettivamente detti «porta di entrate» e «porta di uscita») – sono spesso installati dal primo all’ultimo chilometro di intere tratte autostradali. Ma come capire quando questi apparecchi di controllo elettronico della velocità sono accesi e funzionanti? In altre parole come sapere se il tutor è attivo? C’è un modo per accorgersene? Di fatto, possiamo stare certi che la semplice presenza delle telecamere sui cavalcavia ha un effetto deterrente sulle violazioni del codice della strada, evitando così numerosi incidenti. Ma non capita raramente di distrarsi e di premere sull’acceleratore quel poco in più per vedersi recapitare una multa per eccesso di velocità. Pertanto sapere se il tutor è attivo o meno – lungi dal voler essere un incentivo o un’agevolazione a violare la legge – potrebbe quantomeno far dormire sonni tranquilli gli automobilisti più sbadati.


Prima però di comprendere se esiste un modo per sapere se il tutor è attivo, possiamo tranquillizzare chi ha la “coscienza sporca” per qualche viaggio precedente. Chi ha violato i limiti di velocità e vuol sapere se ha preso una multa, difficilmente otterrebbe tale informazione dagli agenti della polizia prima della notifica del verbale stesso (troppo tardi però per correre ai ripari). Tuttavia, l’automobilista potrà stare tranquillo una volta trascorsi più di 90 giorni da quando ha commesso l’infrazione. È verosimile infatti che, scaduto tale termine, non riceva più nulla. Difatti i tempi per notificare una multa sono appunto di 90 giorni da quando è stato rilevato l’eccesso di velocità (ossia lo stesso giorno dell’illecito). Poiché però il rispetto dei termini si compie al momento in cui la polizia invia la raccomandata alle Poste (fa fede cioè la data di spedizione), è necessario contare qualche altro giorno per dare il tempo alla raccomandata di arrivare a destinazione. Per cui, se sono passati circa 100 giorni dalla violazione, la contravvenzione – anche qualora dovesse arrivare – sarebbe nulla e impugnabile al giudice di pace. Altro aspetto importante da tenere in considerazione prima di preoccuparsi di trovare il modo per sapere se il tutor è attivo: la multa non scatta al minimo eccesso di velocità. Come abbiamo già spiegato nell’articolo Tutor, consigli per evitare le multe, il controllo della velocità viene effettuato tenendo conto di una serie di variabili che garantiscono complessivamente un margine di tolleranza di circa 10 km. Difatti:

  • già la legge prevede un margine di tolleranza del 5% rispetto all'andatura: dunque, sulle autostrade dove il limite è di 130 km/h, la multa può scattare solo in caso di superamento del limite di 137 km/h (ossia 130+5%, approssimato per eccesso);

  • la stessa polizia adotta un ulteriore margine di tolleranza: per cui la multa non scatta mai allo scoccare dei 137 km/h ma… “qualcosa in più” che però non è dato sapere e varia a seconda del traffico e della pericolosità del tratto stradale;

  • il tachimetro della nostra auto non indica mai l’effettiva velocità ma eccede di circa il 2-5% (un tempo si arrivava anche al 10%). Bisogna quindi tenere conto di questo ulteriore margine di errore;

  • il tutor non considera i continui rallentamenti e le frenate dovute al traffico che riducono la velocità media;

il tutor non considera le curve, ma calcola la distanza secondo linee rette, tenendo conto della distanza più breve tra due punti.

Vediamo ora di capire come sapere se il tutor è attivo. E, in questo, né la legge, né la giurisprudenza aiuta l’automobilista. Infatti, al di là di tutti gli espedienti che abbiamo appena sintetizzato per evitare le multe, non esiste un modo per sapere se il tutor è attivo o invece è spento. Di certo la presenza del tutor deve essere segnalata con un cartello che avvisa l’automobilista del controllo elettronico della velocità. Tale cartello però deve essere presente non solo quando il tutor è attivo, ma anche quando è spento. Per cui esso non è un elemento utile per comprendere se le telecamere sono pronte per rilevare le multe o meno.


Non c’è una distanza minima prevista per legge tra il tutor e il cartello: l’importante – dice la Cassazione – che questo sia collocato con congruo anticipo. Quanto alla distanza massima il tutor non potrebbe trovarsi a più di 4 Km dal cartello, sebbene – come abbiamo detto – gran parte delle autostrade ne sono oramai completamente piene.


Il tutor poi deve essere annualmente sottoposto a revisione (cosiddetta «taratura») e il certificato deve essere mostrato all'automobilista in caso di ricorso al giudice. Altrimenti la multa è nulla.


Ferma restando la presenza dei cartelli che avvisano l’automobilista sulla presenza del tutor, tutto ciò che si può fare è collegarsi al sito della Polizia di Stato che indica la mappa completa dai tutor installati in Italia («installati» non vuole anche dire che siano funzionanti o attivi). Quanto invece agli autovelox leggi Autovelox: in quali strade sono installati?


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