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Addio a segnalazioni dell’autovelox su strade e navigatori?



In arrivo un decreto legge per togliere i cartelli dalle strade e gli avvisi su navigatori, app e siti Internet: il governo vuole evitare incidenti.

Prepariamoci a non trovare più sulle strade i cartelli che avvisano della presenza di un autovelox. E a non essere avvertiti nemmeno dal navigatore, dall’app sullo smartphone o dai siti Internet specializzati. Se il decreto legge in materia, oggi in via embrionale ma con possibilità di successo, venisse approvato, sapremo di essere stati colti col piede pesante sull'acceleratore solo in due casi: di notte, quando scatterà il flash, e quando ci arriverà la multa a casa.


Perché dovremo dire addio a segnalazioni dell’autovelox su strade e navigatori? Perché il governo ha pensato che levarle aiuterà a migliorare la sicurezza stradale.


Che succede oggi? Succede che, quando un automobilista vede all'ultimo momento le segnalazioni dell’autovelox, alza il piede dall'acceleratore per schiacciare il freno e ridurre la velocità, in modo da non essere «beccato». Questo è proprio quel che spaventa Palazzo Chigi: il rischio di tamponamenti su strade e autostrade, di manovre troppo azzardate che si possono concludere con incidenti gravi.


Quindi – ha pensato il governo – tanto vale agire senza preavviso.


Inoltre, è probabile che nelle intenzioni di chi firmerà questo decreto (la data dell’entrata in vigore è ancora sconosciuta) ci sia anche il «dare un senso» ai pattugliamenti e all'installazione degli autovelox, con quello che costano l’acquisto e la manutenzione (ricordiamo che oggi la taratura periodica è obbligatoria). Insomma, se voglio «pescare» chi guida troppo veloce ma dico in anticipo dove sono, a che mi serve il controllo elettronico della velocità se tutti faranno una frenata qualche decina di metri prima?


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